Alla ricerca di Senso: via al Festival dell’Economia Civile

“Il Governo Draghi è il migliore possibile in questo momento, un Governo di unità nazionale garantisce di risolvere i problemi al suo interno per poi promuovere provvedimenti per il Paese. La crescita fortunatamente è alta e ci permetterà in due anni di recuperare il terreno perduto; ma il nostro tema non è crescita non importa come, ma quale crescita. Dev’essere una crescita che crei posti di lavoro di qualità, ci porti fuori dall’emergenza ambientale e aumenti la soddisfazione delle persone. L’abbassamento dell’Iva sulle bollette energetiche? Dobbiamo fare attenzione a non aumentare i sussidi ambientalmente dannosi, in Italia ne abbiamo già 17 miliardi. Dobbiamo lavorare per abbassarli“. Lo ha detto ai microfoni di E tu cosa fai, Leonardo Becchetti, Direttore del Festival Nazionale dell’Economia Civile e Cofondatore di NeXt Nuova Economia per Tutti, all’apertura del la terza edizione del Festival Nazionale dell’Economia Civile. L’evento nato da un’idea di Federcasse (l’Associazione Nazionale delle Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali, Casse Raiffeisen) che lo promuove insieme a Confcooperative, organizzato e progettato con NeXt (Nuova Economia Per Tutti) e Sec (Scuola di Economia Civile) e con il contributo di Fondosviluppo. “Quest’anno per la prima volta – ha concluso Becchetti – il Festival Nazionale dell’Economia Civile si apre al Mondo, collegandosi intanto con i ragazzi che stanno manifestando per il Friday for future e parlando di quello che è successo in Afghanistan”.

Per Elena Granata, vice presidente della Scuola di Economia Civile, l’attenzione va posta sui giovani: «Qui a Firenze, ma non solo, abbiamo scoperto che le piazze sono piene di ragazzi. Penso ai ragazzi di Friday for future, che sono già sostenibili ed ecologici per nascita: noi adulti, scuole, educatori ed aziende dobbiamo essere al passo con le loro aspettative. Una generazione che ci sta chiedendo di essere più seri e incisivi nei nostri interventi di mitigazione sull’ambiente. Nel mondo del lavoro, quando si propongono ai ragazzi lavori con paga indecente, diciamo che non hanno voglia di lavorare: non è così. Non abbiamo capito qual è la serietà con la quale ci aspettano al varco. In questi giorni di festival – ha proseguito – vogliamo raccontare un’altra storia: quella di istituzioni che si stanno mettendo in discussioni ed insegnanti che si domandano come spiegare l’economia a questa nuova generazione. Il Festival sarà il luogo dove gli imprenditori che stanno raccogliendo questa nuova sfida, parleranno direttamente con i ragazzi».