“Cinquepani”: oltre la solidarietà c’è di più

“Cinquepani”: oltre la solidarietà c’è di più. Questa l’iniziativa lanciata dalla Diocesi di Carpi in risposta alla crisi alimentare generata dalla pandemia. Un Emporio Partecipativo che non si occupa solo di aiutare le famiglie disagiate, ma che permette a chiunque di acquistare prodotti del territorio e di qualità, contribuendo a generare gli utili per pagare la spesa a chi non può permettersela. Un nuovo paradigma di sostenibilità sociale che coinvolge tutta la comunità.

I cittadini possono contribuire i molti modi, in primis come consumatori, ma anche come volontari. Questo progetto, gestito dalla Fondazione Caritas Odoardo e Maria Focherini, coinvolge numerose realtà, tra le quali i Servizi Sociali, la Caritas diocesana e la rete dei Centri di Ascolto parrocchiali, chiamati ad accompagnare le famiglie e le persone che avranno accesso gratuito ai prodotti.

Non sarà il “negozio dei poveri”, ma venderà prodotti di qualità provenienti dai produttori locali e a prezzi contenuti, per favorire l’economia di piccola scala e scelte di consumo consapevole e responsabile, basate su modelli di economia civile e solidale.

L’Emporio è nato grazie ad importanti contributi economici della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, del Comune di Carpi e di una quota del fondo straordinario 8xmille, a cui si aggiungono i contributi e le competenze di CONAD Modena, APVD Communication e dell’architetto Aldo Manfredi. Durante l’inaugurazione sono intervenuti il Vescovo Mons. Erio Castellucci, il Sindaco Alberto Bellelli e il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi Corrado Faglioni.

Il Vescovo ha dichiarato: “Questo è il tempo della rigenerazione in tutti gli ambiti, dalle relazioni interpersonali a quelle socio-economiche, per uscire dall’esperienza della pandemia come ci ha indicato il Papa: “Peggio di questa crisi c’è solo il dramma di sprecarla”. La chiesa di Carpi si è fatta animatrice di un’opera innovativa, capace di rispondere all’urgenza della fraternità, superando il concetto stesso della solidarietà. Auspico che diventi luogo di incontro e riflessione, per costituire una rete di sostegno ai cittadini in difficoltà e restituire loro dignità, non solo colmare un bisogno materiale. Ringrazio di cuore tutti coloro che si sono prodigati per questa nuova esperienza.”

Il Sindaco ha aggiunto: “E’ uno strumento in più sul nostro territorio per dare delle risposte concrete all’emergenza alimentare che si è amplificata con la pandemia. Questa è una risposta di comunità, che crea modelli economici inclusivi, mettendo al centro l’uomo e non il profitto. Ma è anche uno spazio aperto a tutti i cittadini, che grazie alla propria “spesa solidale” permetteranno di gestire la spesa di chi non può permettersela. È una comunità che si mobilita anche attraverso il coinvolgimento di diversi volontari, in un progetto che mette al centro la produzione locale “a chilometro zero”, la qualità e il rispetto dei diritti dei lavoratori.”

Infine, Faglioni: “È una grande sofferenza pensare che numerose famiglie si trovano nella condizione di vivere di stenti, ancora di più quando la si confronta con vite quotidiane immerse nel benessere e nella sovrabbondanza. Credo che “Cinquepani” possa costituire un importante punto di approdo per chi deve affrontare questo difficile quotidiano di emergenza alimentare, e che possa portare in sé il grande valore di immergerci in una riflessione profonda sul senso della solidarietà e dell’aiuto. Ritengo che il progetto abbia anche elevata valenza in termini di “sostenibilità” del pianeta, perché tenta di dare una risposta concreta alla allocazione delle risorse alimentari in società di benessere sociale stratificato.”

Un approccio nuovo, che riscrive i canoni tradizionali della solidarietà passiva, unendo cittadinanza attiva, Pubblica Amministrazione, imprese private e Diocesi nella grande sfida di dare aiuto e dignità alle tante persone in crisi a causa della pandemia.