Ecovillaggio, abitare resiliente e responsabile

Silvia Pini, imprenditrice di Ecovillaggio Montale è stata ospite a Cooling Break, il nuovo format di MediaMo sui temi di bioarchitettura e sostenibilità. Al centro le buone pratiche di sostenibilità in edilizia, le scelte che hanno reso Ecovillaggio Montale quartiere resiliente ai cambiamenti climatici, quartiere ad emissioni negative. Un progetto immobiliare che pone l’etica e la responsabilità sociale d’impresa al primo posto.

Che cos’è Ecovillaggio?

“È un quartiere residenziale a impatto zero. Rappresenta l’innovazione dell’abitare. I principi della bio ed ecosostenibilità coniugano il massimo comfort ai minimi consumi energetici. Le case ecologiche di Ecovillaggio non emettono CO2 e non producono polveri sottili che generano inquinamento, contrastando i cambiamenti climatici. Proprio la sostenibilità ambientale è una delle caratteristiche salienti del progetto, realizzata attraverso una serie di precisi provvedimenti: un approccio bioclimatico (esaltazione del diritto al sole, protezione e sfruttamento delle brezze invernali ed estive, l’utilizzo della vegetazione come mitigatrice del clima e purificatrice dell’aria); un approccio energetico (involucri fortemente coimbentati, impianti ad alto rendimento, lo sfruttamento delle fonti rinnovabili per la produzione di energia); un approccio biocompatibile (edifici realizzati utilizzando materiali e tecnologie naturali, salubrità degli ambienti), un approccio ecosostenibile (impianto urbano che favorisce il risparmio di acqua piovana tramite alta permeabilità dei suoli, uso di materiali riciclati e riciclabili, la protezione dall’inquinamento acustico)”.

Esistono altri Ecovillaggi in Italia o all’estero?

“Non c’è un censimento di ecoquartieri a livello europeo quindi non so dare una risposta certa. Noi ci siamo ispirati a Solar City, nella città di Linz in Austria, un caso di eccellenza dal punto di vista della sostenibilità sociale ed ambientale. Sui temi dell’edilizia, incoraggiati da enti quali ASVIS tramite l’Agenda 2030, siamo sulla strada del cambiamento in chiave sostenibile”.

Cosa c’è nel vostro futuro?

“Più di 100 famiglie abitano già in Ecovillaggio Montale dove presto nasceranno servizi di prossimità, aperti anche a chi non risiede nell’ecoquartiere. Luoghi che completano e arricchiscono l’aspetto residenziale, in cui dare spazio alla socialità, fare attività motoria e alimentarsi in modo sano, nell’ottica di promuovere il benessere psicofisico della persona. In Ecovillaggio nasceranno infatti una palestra, un biomarket e un eco-restaurant con l’orto dello Chef in terrazza”.

Negli anni come è cambiata la consapevolezza dei potenziali clienti di Ecovillaggio?

“La conoscenza dei temi sostenibili si è molto diffusa in questi anni. L’agenda 2030 è stata ed è un importante acceleratore globale per orientare le scelte dei consumatori. Chi arriva in Ecovillaggio per acquistare casa non si ferma più, come capitava 10 anni fa, alla richiesta del fotovoltaico ma è ben più determinato nel volere per se e per la propria famiglia un luogo sicuro, innovativo e confortevole in cui vivere”.