Festival della Migrazione 2018: Umani100%

Arrivata anche la medaglia del Presidente della Repubblica Tra dibattiti, spettacoli e mostre 4.500 presenze

 

“Siamo in un periodo di smarrimento: tutti i fenomeni sociali vanno gestiti e organizzati, ma qui stanno riemergendo manifestazioni di odio e questo preoccupa moltissimo. È un momento storico di irrazionalità. Le tensioni paradossalmente peggiorano nell’anno in cui l’immigrazione cala. La gente deve convincersi, col tempo, della verità delle cose: non parlo di buon cuore, mi accontento che torni la razionalità, ad esempio a proposito dei nostri problemi demografici ed economici che sono enormi”. Le parole di Romano Prodi, presidente onorario del comitato scientifico del festival della migrazione, rappresentano un monito molto forte. Prodi (insieme a mons. Perego e al cardinale Montenegro) ha chiuso la tre giorni che a Modena ha raccolto quasi 5.000 presenze, tra dibattiti, convegni, mostre (la rassegna ‘Alle radici’ da sola ha coinvolto 2mila studenti delle superiori e nelle prossime settimane sarà replicata in altre città), spettacoli ed eventi.

Monsignor Giancarlo Perego, arcivescovo di Ferrara, ha preso spunto dal titolo della terza edizione del Festival ‘Umani 100 %’ per guardare al fenomeno migratorio con una prospettiva diversa: “Dobbiamo passare dai numeri alle storie delle persone. Ci sono drammi, viaggi disseminati di sofferenze: l’umanità deve andare anche incontro a questo aspetto delle migrazioni. La preoccupazione oggi è vedere ulteriormente indebolita questa umanità, sbilanciando l’esperienza legislativa sull’immigrazione sul tema della sicurezza. Sarebbe un errore gravissimo: la parola umanità è una provocazione forte in questo contesto politico e culturale”. Il cardinale di Agrigento e presidente di Caritas italiana Francesco Montenegro, intervenuto insieme a Yassine Lafram (presidente dell’Ucoii – Unione comunità islamiche d’Italia, e al rabbino Beniamino Goldstein) ha chiosato: “Se una comunità non è accogliente ed è rigida verso l’altro, probabilmente non ha ancora incontrato Dio. Un Dio rigido o che mette muri è un Dio che non riesco a immaginare”, anche Lafram e Goldstein sono rimasti in questo solco affermando con forza, a una voce sola, che “le religioni non sono elemento di conflitto, ma di pace e di dialogo” e spiegando che chi “usa le religioni come bandiera” lo fa in modo strumentale. Ancora Montenegro ha rilanciato: “Sono tanti quelli che non vedono i loro diritti rispettati. E tante volte facciamo i furbetti: quando vediamo qualcuno che soffre diciamo ‘tanto c’è il paradiso’. Sono vescovo di Agrigento e nella mia diocesi c’è anche Lampedusa, un’isola di 5.500 abitanti che è arrivata ad ospitare 10mila stranieri. È normale sentirsi smarriti, ma quando senti le storie e vedi i volti, capisci che quelle persone non stanno facendo una visita di piacere: una donna su un barcone non ha potuto partorire perché lo spazio non era sufficiente. Tutta questa gente che tentiamo di eliminare, sono persone che dobbiamo guardare: non sono solo pance da riempire, sono uomini che hanno bisogno di vedere riconosciuta la loro dignità. Quando il povero si sentirà guardato, forse continuerà ad avere fame, ma si sentirà finalmente un uomo”.

 

Infine il Festival è stato insignito di una medaglia da parte del Presidente della Repubblica, a causa delle motivazioni di dialogo e confronto che animano questa iniziativa. “Il ringraziamento va al Presidente Mattarella – spiegano don Gianni De Robertis e Luca Barbari, rispettivamente direttore di Fondazione Migrantes e presidente di Porta Aperta che organizzano l’iniziativa insieme ad altre realtà – che ci ha voluto fare questo grande regalo. Uno stimolo ulteriore a proseguire sulla strada, lunga e non sempre facile da percorrere, dell’incontro che porta alla vera integrazione”.

 

Il Festival della Migrazione è promosso da Porta Aperta, Fondazione Migrantes, Crid del Dipartimento di Giurisprudenza di Unimore e IntegriaMo, con il patrocinio di Università di Modena e Reggio Emilia, Regione Emilia-Romagna e Comune di Modena e il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, Fondazione Unipolis, Bper Banca, Conad, Menù e Coop Alleanza 3.0.

Sono ben 50 gli aderenti, tra enti locali, mondo accademico e sindacale, realtà ecclesiali e religiose, associazioni.

 

www.festivalmigrazione.it