Gioosto.com, qualità al prezzo giusto. Per tutti

Cooling Break, 20 minuti di sostenibilità, è una nuova rubrica di Etucosafai. Una pausa rinfrescante, proprio come la sosta per dissetarsi durante una partita, per parlare insieme di idee, progetti e buone prassi con i protagonisti italiani della sostenibilità, in onda ogni giovedì alle 18 sul nostro sito www.etucosai.it e sulla pagina Facebook di Etucosafai. Giovedì 11 febbraio avremo l’onore di avere come nostro ospite il professor Stefano Zamagni, un vero gigante della sostenibilità e un grande amico di Etucosafai per cui cura da anni la rubrica ‘Una parola in un minuto’.

La prima puntata di Cooling Break ha avuto come ospite Luca Raffaele, Ceo di Gioosto.com, direttore generale di Next (Nuova Economia per Tutti) e coordinatore per Asvis del Goal 12, consumo e produzione responsabili.

 

Cos’è www.gioosto.com?

È un progetto che nasce da Next e che vuole dare spazio a chi si occupa di sostenibilità vera: rispetto delle persone, dell’ambiente e contenuti di qualità. Spesso si rimane isolati nei propri territori, e abbiamo deciso di creare una grande realtà cooperativa benefit, con una piattaforma condivisa e multisettoriale. Abbiamo creato un magazzino a Benevento, e lo stesso magazzino è un’operazione sociale, e una logistica con partner che consumino il meno possibile. È tutto plastic free e si cerca di fare meno spostamenti possibili. Il 27 novembre abbiamo festeggiato il nostro primo anno, abbiamo tanta strada da percorrere.

 

Come si scelgono i produttori?

Abbiamo realizzato un questionario con sei aree di indicatori evidenziando le strategie e i comportamenti reali e al fare rete. E poi badiamo anche al prezzo: è un po’ più alto rispetto al mercato tradizionale perché tiene conto degli aspetti sociali e ambientali, ma la filiera è etica e la qualità è alta e indiscutibile. Siamo partiti da agroalimentare, tessile, biocosmesi, adesso facciamo artigianato, prodotti per la casa, dispositivi sanitari. Ci stiamo allargando.

 

Nel 2020 è partito anche il progetto Social Mask. Ce ne può parlare?

Occuparsi di fare un ecommerce sostenbile non vuole dire che non siamo legati al territorio. In questo periodo, con tante realtà che rischiano di fallire e non farcela, abbiamo deciso di supportare imprese del comparto tessile, aiutandole a mettersi insieme e a riconvertirsi. Noi abbiamo fatto da coordinatore di un distretto diffuso di 36 piccole aziende tessili sparse in tutta Italia, con tre obiettivi: condividere le competenze, pensare a fare un prodotto innovativo che seguisse il periodo di pandemia, creare un sistema di approvvigionamento unico e di alta qualità. Da qui è nato un prodotto innovativo, un tipo di mascherina sostenibile e lavabile 2R, il massimo che si può ottenere nelle mascherine chirurgiche di classe 1. Abbiamo fatto innovazione, coinvolgendo più di 550 lavoratori, e concentrato nella produzione a Benevento con 119 persone.

 

Da dove nasce invece Next, Nuova Economia per Tutti?

È una rete di associazioni nata nel 2011 con l’obiettivo di ripensare l’economia. Creare un filo comune tra tutti i modelli di economia sostenibile per ripensare un nuovo modello economico. Lavoro verso le imprese, verso le start up, i comuni, gli enti di terzo settore, le università. Ci sono tante reti per fare coprogettazione. Abbiamo poi cercato di far entrare questa nuova economia nelle scuole e nelle università, supportando start up giovanili.

 

Lei è anche coordinatore per l’Italia per conto di Asvis (l’Alleanza Italiana per lo sviluppo sostenibile) del Goal 12, consumo e produzioni responsabili, uno dei 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile di Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Come si può collegare questo obiettivo e il lavoro che fate con Asvis con il piano Next Generation Eu, il cosiddetto recovery plan?

Il lavoro di Asvis è davvero eccezionale, mette insieme gruppi di lavoro ampi ed eterogenei. Nel lavoro sul Goal 12 ci siamo resi conto di alcuni aspetti, penso al tema della produzione responsabile che è affrontato in modo interessante, ad esempio sul versante della transizione 4.0 che però non è applicabile a tutti i settori e in cui manca il collegamento più forte con la sostenibilità. Sul tema del consumo responsabile, invece, Next Generation Eu si perde alcune tematiche legate al consumo, interviene sulle politiche attive del lavoro ma non tiene conto delle filiere trasversali. Un altro tema su cui bisognerebbe lavorare di più è quello legato alla cittadinanza digitale e che dovrebbe essere più legato alla cittadinanza attiva. Penso al ‘voto col portafoglio’ di Leonardo Becchetti. Nel complesso le tematiche legate all’economia circolare ci sono ma non bastano, c’è ancora molto lavoro da fare.