Finanza sostenibile, un 2018 ricco di crescita

Bloomberg segnala i trend da tenere d’occhio.  Il decalogo (meno uno)  degli interventi positivi e propositivi della finanza sostenibile

  1. Gli investimenti che prestano attenzione ai criteri ambientali, sociali e di governance (Esg) hanno ottenuto performance migliori rispetto agli altri.
  2. L’Unione europea ha reso obbligatorio il bilancio di sostenibilità per le grandi aziende;
  3. La Task Force on Climate Related Financial Disclosures (Tcfd) ha stilato le linee guida sulla rendicontazione dei rischi finanziari legati ai cambiamenti climatici;
  4. La Commissione europea ha pubblicato il suo piano d’azione sulla finanza sostenibile.
  5. Complice l’ascesa del gas naturale, negli Stati Uniti le centrali a carbone chiudono una dopo l’altra. Questo ha ripercussioni concrete nel mondo della finanza, perché sono sempre di più coloro che scelgono di disinvestire da carbone e petrolio, tanto per motivi ideologici quanto per pura convenienza economica.
  6. Il divario tra gli stipendi medi degli uomini e quelli delle donne, è un fenomeno che va affrontato con urgenza. Nel 2018 l’Islanda ha dato l’esempio, diventando il primo paese al mondo a introdurre per legge la parità salariale tra uomini e donne. Nel 2019, con ogni probabilità, anche la finanza sostenibile farà la sua parte.
  7. I green bond sono obbligazioni che servono per finanziare progetti che hanno un impatto positivo per l’ambiente. Secondo Climate bonds initiative, il 2018 si è chiuso con 162 miliardi di dollari di emissioni. Per il 2019 tutti gli occhi sono puntati sulla Cina, che a novembre dello scorso anno ha emesso, da sola, il 40 per cento del totale dei green bond (pari a 30 miliardi di dollari).
  8. Ha preso ufficialmente il via l’estate scorsa il progetto pilota europeo sui mutui verdi. Le principali banche europee si sono impegnate a garantire condizioni più favorevoli ai mutui per finanziare progetti legati all’efficienza energetica e, più in generale, alla sostenibilità ambientale.
  9. Le aspettative in materia di Csr sono sempre più alte. Ormai nessuna azienda, per quanto grande e famosa, può dirsi immune da potenziali critiche, che possono arrivare dalla stampa, dall’opinione pubblica ma – e questa è la novità più interessante – anche dall’interno. I dipendenti, in sintesi, sembrano non accontentarsi più di stipendi, benefit e condizioni di lavoro. Vogliono anche essere certi del fatto che la loro azienda si dimostri responsabile nei confronti del Pianeta e della società.