Ferrari presenta il 2° bilancio di sostenibilità

Ferrari ha presentato nei giorni scorsi il bilancio di sostenibilità 2018: una realtà che ha sempre posto la persona al centro del processo produttivo, partendo dai dipendenti e dalle loro famiglie per arrivare ai clienti ed alla comunità in cui vive e si sviluppa. Basti solo pensare al programma “Formula Uomo”, lanciato negli anni ’90 e grazie al quale gli stabilimenti Ferrari hanno raggiunto i più alti standard di qualità nell’ambito della sicurezza e della qualità della vita e dell’ambiente di lavoro. Non vanno poi trascurati gli aspetti relativi alla preparazione del personale: nel 2018 sono state erogate più di 51.000 ore di formazione (45% in più rispetto al 2017). Vi sono poi tutta una serie di programmi dedicati al welfare dei dipendenti e dei loro familiari quali: “Formula Benessere, con più di 4.000 visite di controllo fornite ai dipendenti nel 2018, “Benessere Junior” rivolto ai figli dei dipendenti, così come “Formula Estate Junior”, nonché l’istituzione di borse di studio.

Dal bilancio emerge anche la grande attenzione posta all’efficienza dei processi produttivi e alla riduzione delle emissioni inquinanti degli impianti e delle vetture. Fin dal 2001 Ferrari ha conseguito la certificazione ISO 14001, con stabilimenti che rispondo agli standard di efficienza ecologica più avanzati e con la messa in opera e l’utilizzo di un impianto di trigenerazione che nel 2018 ha fornito l’87% dell’energia elettrica per il complesso di Maranello; i rifiuti prodotti sono diminuiti di più del 10% rispetto al 2017. Dal 2007 Ferrari sta poi portando avanti ricerche con l’obiettivo di ridurre del 15% entro il 2020 le emissioni di CO2dell’intera gamma, rispetto ai livelli 2014.

Anche l’ambiente in cui opera e vive l’azienda, inteso come comunità e territorio, diventa fondamentale, supportato soprattutto dalla collaborazione con le Università. Ecco quindi la Motorvehicle University of Emilia Romagna (MUNER), un’associazione in sinergia con le Università di Modena e Reggio Emilia, Bologna, Ferrara e Parma e con le altre aziende motoristiche di eccellenza della regione che dà vita ad un progetto volto alla formazione di brillanti ingegneri, con un percorso accademico focalizzato sulle nuove tecnologie e sulle soluzioni innovative.

Un bilancio che fa suoi 11 degli obiettivi per lo sviluppo sostenibile individuati dall’ONU per il 2030, per un approccio all’argomento che si focalizza sul benessere e la crescita professionale dei dipendenti, sulla stretta osservanza di comportamenti commerciali etici e conformi alle norme, sulla responsabilità ambientale e la presenza sul territorio.