Il cambiamento climatico

Gli effetti del cambiamento climatico iniziano a farsi sentire. Come facciamo a capire cosa è imputabile alle alterazioni del clima?

Ne abbiamo parlato con Antonello Pasini, fisico del clima, perché il suo lavoro si concentra proprio nell’individuazione delle cause dei cambiamenti climatici globali e dei suoi impatti, specie nella regione mediterranea. Antonello collabora con il CNR – Istituto di Ricerca sull’inquinamento atmosferico, ed è vicepresidente della Società Italiana per le Scienze del Clima.

Le attività umane sono determinanti per il clima? Se sì, come?

Il clima della Terra è sempre cambiato, anche prima della comparsa dell’uomo, con ere glaciali e periodi più caldi. Tuttavia negli ultimi 150 anni sta accadendo qualcosa di strano, mai visto nel passato: la concentrazione dei gas serra sta aumentando a dismisura a causa delle nostre combustioni fossili e dell’intensa deforestazione, raggiungendo valori mai visti negli ultimi ottocentomila anni. Senza gli influssi umani il riscaldamento degli ultimi 50-60 anni non si sarebbe avuto. Molti dicono a noi modellisti che questi risultati non sarebbero affidabili perché la nostra conoscenza è ancora incerta e poco dettagliata, e questo ha spinto il mio lavoro di ricerca a studiare il problema delle cause del recente riscaldamento con un modello di intelligenza artificiale, una rete neurale, un piccolo cervello artificiale.. Ebbene, il modello trova gli stessi risultati riscontrati dai modelli precedenti: senza influssi umani il riscaldamento degli ultimi 50-60 anni non ci sarebbe stato. Dunque il fatto che il global warming recente sia dovuto in massima parte agli influssi umani è ora un risultato molto robusto. Ciò che si può dire in questo momento è che nel Mediterraneo assistiamo a un aumento di temperature del mare molto accentuato. Questo riscaldamento, infatti, produce due fenomeni preoccupanti. Da un lato il mare evapora di più e le molecole di vapore acqueo sono proprio i “mattoni” su cui si costruiscono le nubi: più vapore in atmosfera vuol dire più nubi e dunque possibilità di maggiore pioggia. D’altro lato il mare trasferisce calore e dunque energia all’atmosfera, che quest’ultima è “costretta” (dalle leggi della termodinamica) a scaricare con la violenza che abbiamo percepito. Siamo dunque piuttosto sicuri che, se non fermeremo il riscaldamento, questi eventi diventeranno più violenti.